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28 novembre 2015

Girelle sfiziose, con la mozzarella nell'impasto (ricetta di L. Montersino)


Queste girelle, ideate da Luca Montersino (ebbene si ormai sono malata di montersinite! ), le vedo benissimo su una tavola addobbata a festa!


La loro originalità risiede nel fatto che la mozzarella non è nel ripieno ma nell'impasto. Questo fa si che rimangano molto soffici e che si sciolgano letteralmente in bocca!
Oltre ad essere squisite sono semplici da preparare e molto pratiche in quanto possono essere congelate sia prima di essere tagliate che dopo essere state cotte. In pochi passaggi potete così avere sempre a disposizione un aperitivo originale e goloso.

Possono essere inoltre personalizzate con il condimento preferito (basta che non sia troppo liquido).

Servite tiepide, infilzate su uno spiedino, a simulare tanti lecca-lecca colorati, sono un ottimo modo per aprire i pranzi e le cene dei giorni di festa con i vostri bambini!

20 novembre 2015

Piccole meringhe (o spumiglie)


Le meringhe mi hanno terrorizzato a lungo. Non mi decidevo a provarle. Che poi, alla fine, quando l'ho fatto, non ci ho trovato nulla di cosi difficile. 
Vabbè la sac a poche all'inizio non si e' rivelata proprio un'amica. E ancora spesso ci litigo. 
Ma quel che conta è il gusto no? E sapete che vi dico? Sanno proprio di meringa!
E poi così piccoline. Una tira l'altra.

È la ricetta più sfruttata per l'utilizzo di albumi avanzati e, con le dovute solite cautele nell'utilizzo di ciotole e attrezzi, anche una ricetta gluten-free.

Le dosi per le meringhe sono sempre:
x = peso albumi
2x= peso zucchero (semolato o a velo). 

Ai due ingredienti essenziali c'è chi aggiunge qualche goccia di limone (sembrerebbe rendere più lucida la meringa e attenuare il gusto di uovo - che assolutamente io non sento, per cui ometto). All'impasto inoltre viene aggiunta vaniglia (i semi della bacca) o altri aromi a piacere.
In questo caso per esempio io ho aromatizzato una parte con della cannella in polvere e l'altra con vaniglia cospargendo poi quest'ultima con poco cacao amaro prima di infornare.

INGREDIENTI 
( per circa 70 spumiglie)
100 g di albumi (a temperatura ambiente)
200 g di zucchero semolato (da dividere in due tempi 100g+100g)
vaniglia (semi di mezza bacca)
cannella in polvere (la punta di un cucchiaino)
cacao amaro in polvere (per spolverizzare - ne basta davvero pochissimo)


PREPARAZIONE
Innanzitutto,  visto che la preparazione è piuttosto veloce, scaldate il forno a 100 gradi. In questo modo il forno sarà pronto al momento opportuno. 

Nel frattempo iniziate a montare gli albumi con i primi 100 g di zucchero.
Montate fino ad avere una massa montata fermissima (quando vi fermate il composto dovrà rimanere attaccato alla frusta e non colare).
Io utilizzo delle comuni fruste elettriche. Se avete la planetaria meglio ancora.
Raggiunta la giusta consistenza aggiungete gli altri 100 g di zucchero un pò per volta e continuate a mescolare ancora qualche minuto.

Se volete variare l'aroma delle vostre meringhe, come ho fatto io, suddividete ora il composto in contenitori diversi.
Unite ad ogni porzione l'aroma scelto (io vaniglia da una parte e cannella dall'altra) e mescolate con una spatola delicatamente senza smontare tutto.

Inserite i composti ognuno in una sacca da pasticcere (sono molto pratiche quelle usa e getta che trovate nei supermercati) e componete direttamente su una teglia da forno, precedentemente coperta con carta forno, le vostre spumiglie. 
Con queste dosi, e facendole piuttosto piccole, a me ne sono venute due teglie.


Spolverizzate ora leggermente con il cacao le spumiglie alla vaniglia. 
Infornate per circa 3 ore inserendo il manico di un cucchiaio di legno tra lo sportello e il forno. In questo modo saranno al sicuro dal loro nemico numero uno: l'umidità. 


Se il vostro forno riscalda più del normale vi consiglio di porre un'altra teglia al livello superiore rispetto a quella con le meringhe.
La meringa sarà pronta quando si stacchera' agevolmente dalla carta forno e all'assaggio il suo interno sarà asciutto e croccante. Se risulta gommoso deve cuocere ancora. 



NOTE
- Gli albumi devono essere "puliti". Qualche traccia seppur minima di tuorlo potrebbe seriamente compromettere la buona riuscita delle meringhe.
- Potete ovviamente sostituire la cannella con il vostro aroma preferito o anche aggiungere all'impasto, insieme all'aroma, una manciata di gocce di cioccolato. 
- Se non volete usare la sac a poche potete aiutarvi con due cucchiaini (o cucchiai se le volete più grandi). Non saranno "modaiole" ma saranno ugualmente buone! ;)
- Potete mangiarle così, accompagnarle al caffè o ad una cioccolata calda,  utilizzare per le vostre ricette golose o regalare in un bel barattolo o in una scatola di latta. Si conservano così anche due settimane! Pensateci per i regalini di Natale!


Dolce fine settimana.
Elena. 

















19 novembre 2015

Budino al cioccolato (di L. Montersino)


Da bambina il mio papà, in pomeriggi come questo (convinto, non so per quale strana ragione, che fossi denutrita) si metteva ai fornelli e mi preparava il budino al cioccolato.

Non ricordo il gusto ma solo i profumi che si diffondevano per casa mentre con amore rimestava il preparato pronto.

Ricordo che per farlo freddare più velocemente lo metteva in un piatto fuori, sul davanzale della finestra. (Un piatto fondo pieno di budino. Ma vi rendete conto? E poi ditemi se potevo essere magra :-D).

A volte ora mi chiedo se avesse avuto questa ricetta allora. Sicuramente avrebbe provato ancora più gioia nel prepararmelo. E io ora oltre a tutto quell'amore e quel profumo potrei avere anche il ricordo di un gusto delizioso.
Ma ora per quello non c'è bisogno di scavare nei ricordi. Eccolo.

15 novembre 2015

Angel food cake: una nuvola di dolcezza (gluten-free)

Sul muro c'era scritto col gesso 
vogliamo la guerra.
 Chi l'ha scritto 
è già caduto. 
(...)
La guerra che verrà
non è la prima. Prima 
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell' ultima 
c'erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente egualmente. (...)
(Da "Sul muro" di B. Brecht)

Una delle poche poesie che ricordo ancora dai tempi della scuola. Mi aveva colpito perché già allora incarnava il mio pensiero.
Non voglio aggiungere altro. Passo all'unica cosa che so fare bene (almeno credo) e che mi dà senso di pace, sperando di trasmetterne un pò anche a chi passerà da qui in queste giornate tristi.
Questa non è una torta.  È una nuvola.

Senza burro, senza olio, senza tuorli, senza lievito. Zucchero (tanto), albumi e poco piu'
Molto buona. Più buona di quel che potete immaginare. 
E d'altra parte se è stata chiamata "cibo degli Angeli" un motivo ci sarà. 


INGREDIENTI
(Per uno stampo a ciambella da circa 20 cm di diametro)
360 g di albumi (io 340 g - tutti quelli che avevo!)
200 g di zucchero semolato + altri 150 g (io 100 g)
5 g di cremor tartaro
150 g di farina 180 W (io farina di riso)
30 g di liquore all'amaretto (io 30 g di alchermes)
2 g di scorza di limone
2 g di sale
Semi di 1 bacca di vaniglia (io vaniglia in polvere)
zucchero a velo (per spolverare) 

Ho montato a neve gli albumi con i 200 g di zucchero versato poco per volta (io uso solo una frusta elettrica quindi avrò lavorato gli albumi 10 minuti buoni. Se avete una planetaria farete molto prima, comunque dovrete ottenere un composto molto sodo, tipo meringa)


In un'altra ciotola ho setacciato farina di riso e cremor tartaro. Ho unito altri 100 g di zucchero, le zeste di limone, il sale e la vaniglia.

Ora si devono unire i due composti. Utilizzate una spatola e unite al composto secco pochi albumi montati per volta, con movimenti molto delicati dal basso verso l'alto. Non si deve avere fretta nel fare quest'operazione, pena la cattiva riuscita della torta. 
Per ultimo unite il liquore scelto e continuate a mescolare con i soliti movimenti lenti e delicati per non smontare il composto. Questo l'aspetto del mio impasto:


A questo punto ci vorrebbe lo stampo apposito (quello per ribaltare il dolce, con piedini e base removibile). Io per il momento non ce l'ho e quindi ho utilizzato uno stampo a ciambella dai bordi molto alti.
Lo stampo non va assolutamente imburrato!
Ora l'ideale sarebbe inserire l'impasto nello stampo aiutandosi con una sacca da pasticcere onde evitare che rimangano bolle d'aria all'interno del dolce.
Confesso di aver rischiato: ho versato poco composto per volta nello stampo e a mano a mano ho livellato con una spatola, con delicatezza.
Prima di infornare si presentava così:


Preriscaldare il forno a 170 gradi e sfornare dopo circa 30 minuti (a me son serviti 35 min). Verificate con uno spiedino.
Tolta la torta dal forno bisognerebbe rovesciare lo stampo (quello di cui parlavo prima, con i piedini) e far raffreddare capovolta.
Nel mio caso ho aspettato una decina di minuti, rovesciato in un piatto e fatto intiepidire nello stampo.  A questo punto ho passato una lama tutto intorno e dato qualche colpetto ai lati. La torta si è quindi staccata,  sebbene lo strato più superficiale sia rimasto, in parte, attaccato alla teglia. 





Si serve accompagnandola con un pò di panna, una salsa al cioccolato o alla frutta, ma anche così com'è, solo cosparsa di zucchero a velo. 
Sarà comunque una lieta, dolce sorpresa. 

Buona domenica di pace.
Elena.












13 novembre 2015

Crema pasticcera al microonde (ricetta di L. Montersino)


Che io nutra una profonda ammirazione per lo chef pasticcere Luca Montersino ormai lo avrete capito.
Qui voglio parlarvi della sua interpretazione di una delle preparazioni base più conosciute e replicate quotidianamente nelle nostre cucine, la crema pasticcera.

Se non possedete un microonde vi consiglio la sua crema pasticcera col metodo classico. Che poi tanto classico non è se non nel fatto che viene cotta sul fuoco. Dosaggio ingredienti e procedimento ne fanno una ricetta preziosa.

Ma se invece il microonde lo avete (e magari lo utilizzate, come me fino a poco tempo fa, solo per scaldare o per sciogliere il cioccolato) ecco arrivato il momento di dargli un perché.


Si fa praticamente da sola.
Si sporca una ciotola e una frusta.
In dieci minuti al massimo (compreso il tempo per preparare gli ingredienti) avrete una crema perfetta.
Quasi quasi meriterebbe da sola la spesa del microonde.
Esagero?
Provate e poi fatemi sapere. ;)

INGREDIENTI
150 g di tuorli (7-8 circa)
150 g di zucchero semolato
18 g di amido di mais
18 g di amido di riso
Semi di mezza bacca di vaniglia (io la punta di un cucchiaino di vaniglia in polvere bio)
Un cucchiaino di buccia di limone grattugiata
400 ml di latte intero fresco +100 ml di panna fresca*

*(Se vi doveste trovare momentaneamente sprovvisti di panna potete anche utilizzare 500 ml di solo latte. Consiglio comunque di metterla se si può! )

Nella ciotola che poi dovrete inserire in microonde (io ho utilizzato una pirofila in pirex) pesate i tuorli, aggiungete lo zucchero e mescolate velocemente con una frusta a mano senza montarli.
Unite gli amidi, la vaniglia, le zeste del limone e mescolate ancora.
A questo punto versate a filo il latte e la panna continuando a mescolare fino ad avere un composto omogeneo.

Ponete la ciotola nel microonde per 2 minuti alla massima potenza.
Estraete la ciotola e mescolate velocemente con una frusta a mano.
Reinserite nel microonde altri 2 minuti sempre alla potenza massima.
Estraete e mescolate.
Ripetete questa operazione fino a quando mescolando non noterete che la crema si è addensata.


Consiglio: dopo la terza infornata, ogni volta per 2 minuti, se necessario infornate solo 30 secondi, mescolate, altri 30 secondi e così via fino a fine cottura.
Col mio forno ci vogliono 7 minuti in tutto. Ma dipende dalla potenza, quindi la prima volta meglio procedere per piccoli passi.

Quando avrete raggiunto la giusta consistenza coprite subito con pellicola a contatto e fate raffreddare velocemente inserendo la ciotola in un contenitore più grande nel quale avrete messo acqua e ghiaccio.
In questo modo, abbattendo la carica batterica, la vostra crema si conserverà perfettamente fino a 5 giorni in frigorifero.

Dolcissimo week end.
Elena.






10 novembre 2015

Pizzette da rosticceria per i giorni di festa


Queste non sono le solite pizzette. Giuro.
Sono delle nuvole di morbidezza al gusto di pizza. Con quel pizzico di dolce che le rende simili a quelle che, da bambina, la mamma mi comprava in una rosticceria famosa della mia città.
Chi è di Alessandria e dintorni e più o meno della mia leva si ricorderà del "Gatto Nero".
Per me, già allora, le due parole non erano sinonimo di sfortuna, anzi.
Non dimenticherò mai i cannoli siciliani con cui a volte avevo la fortuna di far colazione e, appunto,  i vassoi di pizzette che erano il lusso concesso ai giorni di festa.

Purtroppo quella rosticceria ha chiuso ormai da tempo.
Girovagando nel web in cerca delle pizzette perfette mi sono imbattuta però in questa ricetta di Nanino che ringrazio infinitamente, perché me le ricorda moltissimo. Io non le ho più cambiate con nessun altra ricetta!
(A questo link potrete trovare anche la descrizione del procedimento con l'impastatrice e con il Bimby).

INGREDIENTI (per 30-40 pizzette a seconda delle dimensioni che gli darete)

500 gr. di farina di cui 250 00 e 250 Manitoba
60 gr di olio extra vergine oliva
35 gr. di zucchero (vedi nota sotto)
15 gr. di sale
1 cubetto di lievito di birra o una bustina di lievito disidratato (si può ridurre aumentando i tempi della lievitazione)
220 gr. di acqua

Passata di pomodoro, sale, olio e origano
Formaggio (scamorza, mozzarella - ben strizzata)
Altre farcie a piacere.

PROCEDIMENTO
Sciogliere il lievito in poca acqua prelevata dal totale.
Setacciare la farina e lo zucchero in una ciotola, aggiungere poco per volta i liquidi e l’olio, iniziare ad impastare e per ultimo inserire il sale.
Compattare la pasta facendo una palla e far lievitare almeno un’ora e mezza.

Riprenderla e stenderla col mattarello ad uno spessore di 0,5 cm circa (sono belle cicciosette ma è il loro bello) e con un coppa pasta (io ho usato per i cerchi un bicchiere con i bordi infarinati) fare dei tondini.
Appoggiarli tutti su una teglia coperta di carta forno, condire col pomodoro, il formaggio e , se volete, aggiungete la farcitura preferita.
Spolverare con il sale , filo d'olio e origano.


Lasciar lievitare ancora un’ora abbondante.

Infornare a 220 gradi per 15-20 minuti in base al vostro forno, ventilato se avete doppia teglia, altrimenti statico (Io ho il forno solo statico e inforno una teglia per volta).

NOTE
- lo zucchero può sembrare molto per delle pizzette, ovviamente potete ridurlo, ma il contrasto dolce/salato è la caratteristica di questo impasto, che appunto è definito "da rosticceria".
- Con i ritagli di pasta avanzati si possono formare delle palline per ottimi panini da buffet, che qui ho farcito con semi di sesamo e di papavero dopo aver spennellato con poco latte.


- Con l'impasto si possono fare anche delle forme "a tema", come ho fatto io a Natale dell'anno scorso e come rifarò quest'anno. 


- IMPORTANTE:
Se volete preparare l'impasto in anticipo perché pensate di non avere tempo di seguire tutti i passaggi consecutivamente, o semplicemente per comodità,  potete fare anche cosi:
una volta terminata la prima lievitazione potete congelare l'impasto sia cosi com'è, ben avvolto nella carta forno, sia già coppato (in quest'ultimo caso mettete le pizzette ancora senza farcia su un vassoio che possa entrare in freezer giusto il tempo che si congelino, poi potete trasferirle in un sacchetto per il gelo).
Sei sette ore prima di doverle preparare (tipo la sera, prima di andare a nanna, se le volete per il pranzo del giorno dopo), passate l'impasto in frigorifero e lasciatelo lì tutta la notte o comunque circa 8 ore.
Una volta terminata la fase frigo, si prende, si coppa (se non lo si è fatto prima), si condisce secondo le preferenze, si prosegue come da ricetta (seconda lievitazione e cottura).

E buona festa ;)
Elena

9 novembre 2015

Bonet


Questo bonet che sto per raccontarvi non proviene da un qualche libro di cucina regionale Piemontese, né da un'amica della zona in cui vivo... come molti di voi giustamente potrebbero attendersi.
Si sa infatti che questo dolce al cucchiaio è originario delle Langhe. Io vivo in Piemonte. Per cui... E invece no!
Non me ne vogliano i Piemontesi che custodiscono con cura la ricetta di famiglia di questo dessert prelibato. Io ho imparato a farlo con questa ricetta e da allora non ho mai cambiato una virgola.

E la ricetta viene, ancora una volta, da lontano.
Di nuovo da lei, l'Araba felice in cucina che a sua volta l'ha avuta da... (beh fate un salto da lei se volete scoprire come è arrivato questo bonet fino in Arabia! ;) )

Ogni volta che devo portare un dolce da amici il mio compagno se ne esce così: "fai il bonet e non sbagli!"
Quindi non potevo non condividere anche questa "furbata" con quanti di voi ancora non hanno provato a realizzarlo con le proprie manine!!

Non c'è nulla di difficile. Pochi passaggi, una cottura a bagno maria, un riposo di una notte in frigo e avrete un dolce molto particolare e di sicuro effetto oltreché buonissimo.
Se amate l'abbinamento cioccolato - amaretti non potete non provare.

INGREDIENTI
(Per uno stampo da plumcake o da budino della capacità di 1 litro circa)

1 litro di latte
100 g di cioccolato fondente
100 g di zucchero
100 g di amaretti secchi
6 uova intere
un cucchiaio di whisky (o brandy *vedi note)
Burro e zucchero di canna per lo stampo.

PROCEDIMENTO

1) Spezzettare il cioccolato fondente e metterlo insieme al latte e allo zucchero in un tegame capiente sul fuoco dolce. Portare a bollore mescolando di tanto in tanto per far sciogliere il cioccolato. Dal bollore abbassare la fiamma al minimo e far sobbollire appena, per 40 minuti.
2) Passato il tempo spegnere il fuoco e versare subito nel tegame anche gli amaretti e il cucchiaio di whisky (o di brandy). Mescolare bene e far intiepidire.
3) Nel frattempo sbattere leggermente le uova con una forchetta. Inserirle quindi nel tegame con gli altri ingredienti e girare bene. A questo punto utilizzare un mixer ad immersione per rendere il tutto omogeneo e liscio.
4) Imburrare bene lo stampo e cospargerlo di zucchero (nell'originale zucchero semolato, io preferisco lo zucchero di canna).
5) Versare il composto nello stampo e inserire quest'ultimo in una teglia più grande (tipo quella per lasagne) nella quale verserete due dita di acqua. La cottura avverrà infatti a bagnomaria.
6) Infornare il tutto in forno già caldo a 175 gradi per circa 1 ora.
Il bonet sarà pronto quando sarà ben rappreso e i bordi si staccheranno dalla teglia.
7) Una volta cotto far raffreddare nella teglia a temperatura ambiente.
Deve poi riposare in frigo almeno una notte prima di essere servito (lasciare nello stampo).
Tirare fuori dal frigo un quarto d'ora prima di servirlo.
Far passare la lama liscia di un coltello lungo i bordi prima di rovesciarlo, con attenzione, nel piatto di portata. Decorare con amaretti e servire insieme al caramello che si sarà formato.

NOTE
- L'alcool contenuto nel cucchiaio di whisky in cottura evapora lasciando solo l'aroma. Non omettetelo, se potete, perché ci sta davvero bene.
- Confesso che mi è capitato di non avere whisky in casa e ho sostituito con brandy. Nessuno ha protestato ;)
- Il dolce, ben coperto da pellicola, si conserva perfettamente qualche giorno in frigo.

Buon dessert. Elena.

4 novembre 2015

Cioccolata calda fatta in casa: il preparato.


Questo preparato per ottenere la cioccolata calda a casa nostra è ormai conosciutissimo e nel web si trovano innumerevoli soluzioni per ottenerlo. 
Io ho provato diverse formule e alla fine sono arrivata a queste dosi,  basandomi sui miei gusti e su quelli del mio compagno. 
La differenza è minima. Diciamo che noi così troviamo la cioccolata "cioccolatosa" il giusto. Ecco.

Vi serviranno (per circa 6 tazze di cioccolata)
Cioccolato fondente 100 g
Cacao amaro 100 g
Zucchero semolato 80 g (noi 100 g ma consiglio la prima volta di provare cosi)
Zucchero canna 30 g
Fecola di patate 60 g

Tritare finemente il ciocco fondente a intermittenza nel mixer (per non scioglierlo!). Mischiare agli altri ingredienti. 
Fatto! 



La polvere così preparata si conserva in un barattolo a chiusura ermetica per diversi giorni (non so dirvi esattamente perché a noi dura molto poco 😜)
Lo zucchero è regolabile sui vostri gusti ovviamente. Con la dose indicata si ottiene una dolcezza media.


Per 1 tazza:
3 cucchiai di preparato + 170 ml di latte (anche di riso, di soia,  zymil quello che volete)

Mescolare a freddo in un pentolino (o nella tazza se utilizzate il microonde) mettendo prima la polvere e poi il latte a filo e mescolando bene fino a non avere grumi.

Nel pentolino: mettere sul fuoco e scaldare fino ad addensare la cioccolata al livello desiderato. 

Nel microonde: azionare 30 secondi alla max potenza, estrarre la tazza e girare bene. Ripetere fino ad avere la consistenza voluta (io 3 volte, quindi in tutto 1 minuto e mezzo + rimescolamento!)


Questa che vedete è stata fatta al microonde. Io la trovo un'invenzione magnifica... e voi? 

Buona merenda. Elena. 




Focaccia al rosmarino (impasto nella macchina del pane)


Da poco mi hanno regalato la macchina del pane.
Uno dei miei primissimi esperimenti è stata la focaccia. 
Non che non mi soddisfacesse la ricetta (questa) della focaccia con l'impasto a mano che utilizzo di solito quando faccio anche la pizza.
Ma la curiosità di fare un esperimento nuovo con queste "due braccia meccaniche" come aiuto e con tempi un pò ridotti rispetto al mio solito metodo mi hanno spinta a provare. 

Trovo comunque una bella cosa non sporcare tutta la cucina di farina, e lasciare lievitare nella camera della mdp credo vada a vantaggio del risultato finale.
Dopo qualche tentativo andato così e così ho finalmente trovato la ricetta che mi ha avvicinato davvero molto ad un risultato da panetteria! La mia ispirazione l'ho trovata qui e devo dire che non ho dovuto modificare praticamente nulla!


L'impasto crudo, per questa preparazione che permette di ottenere una crosticina croccante e un interno morbido, risulta molto idratato quindi piuttosto appiccicoso e di non facile manovrabilità. Per questo la mdp è stata davvero una manna!

In quasi tutte le macchine del pane vanno inseriti nella vaschetta prima i liquidi e poi le farine. Verificate comunque con le istruzioni della vostra mdp.

Vi indico le dosi nell'ordine in cui le ho inserite nella mia mdp.

FOCACCIA AL ROSMARINO CON LA MDP
Per una teglia 22×34 cm circa

Acqua 240 ml tiepida
Lievito 12,5 g (o mezza bustina di lievito di birra disidratato)
Miele 1 cucchiaino (o stessa quantità di zucchero o malto)
Farina 00 200 grammi
Farina Manitoba 200 grammi
Olio 4 cucchiai
Sale 1 cucchiaino colmo

Per la finitura:
Olio evo e acqua in parti uguali (3 o 4 cucchiai per uno) per l'emulsione
Sale grosso e rosmarino fresco

Ho sciolto il lievito nell'acqua tiepida e mescolato bene con il miele.
Versato nella vaschetta della mdp, aggiunta la farina setacciata, l'olio e infine, in un angolino, il sale.

Quindi ho utilizzato il programma per impasto della durata di 1 ora e 30 minuti, che comprende impasto e prima lievitazione.

Finito il tempo, ho rovesciato l'impasto direttamente nella teglia unta, aiutandomi con una spatolina.
Ho steso quindi delicatamente la pasta in modo da ricoprire tutta la teglia.
Le mani appena bagnate vi aiuteranno, vista la consistenza piuttosto molliccia. Ho quindi coperto con pellicola trasparente e lasciato lievitare al riparo da luce e spifferi per circa un'ora (l'impasto deve raddoppiare il suo volume)

Ho acceso il forno a 200 gradi.

Passato il tempo della seconda lievitazione, ho ripreso la teglia e ho praticato con le dita i classici buchi. Ho quindi spennellato per bene con l'emulsione di acqua e olio.


Spolverato di sale grosso (due pizzichi circa) e cosparso di  pochi aghi di rosmarino.
Ho lasciato cuocere per 25 minuti circa. La superficie deve essere ben dorata.
Se notate che dopo la cottura la superficie si è asciugata troppo potete spennellare con un altro pò di emulsione.

Lasciate intiepidire quindi tagliare a fette e servire ancora tiepida.


Buon appetito!
Elena







2 novembre 2015

Torta quattro quarti alle mele (ricetta di Santin)


Questa ricetta l'ho vista la prima volta sul blog di Monica di "Un biscotto al giorno" circa un anno fa.

L'ho quasi subito provata perché mi ispirava molto, come tutte le torte di mele in realtà e come tutti i dolci che escono dal forno di Monica.
Questa ricetta aveva in più l'incentivo che proveniva dal famoso pasticcere Maurizio Santin.

La torta quattro quarti non mi era del tutto nuova in verità. E mi era tornata utile più di una volta. Infatti è l'unica torta che posso fare anche senza sbirciare i miei appunti in quanto le dosi si basano sul peso delle uova. A seconda di quante uova ho a disposizione doso gli altri ingredienti base.
La formuletta è semplicissima:
peso uova= peso farina= peso burro= peso zucchero
Tutto qui. Non è fantastica? Basta pesare le uova e in egual misura gli altri ingredienti, aggiungere gli aromi e gli eventuali ingredienti aggiuntivi (ad es. gocce di cioccolato, uvetta, canditi, nocciole, ecc.) ed il gioco è fatto!

Con le mele non l'avevo però ancora provata.
Come avrete intuito non mi ci è quindi voluto molto a convincermi a preparare questa illustre quanto semplice quattro quarti con le mele.

Il risultato è una torta di mele buonissima, non molto alta vista la bassa percentuale di lievito.
Umida e burrosa. Una vera delizia.


INGREDIENTI (Teglia da 24 cm diametro)
3 uova (se grandi peseranno circa 180 g)
Zucchero 180 g (io 150 + 2 cucchiai di zucchero di canna)
Farina 180 g
Burro 180 g
Lievito per dolci 1 cucchiaino
Cannella 1 cucchiaino

3 mele

Si fonde il burro a bagno maria o al microonde. Si fa raffreddare.
Nel frattempo si montano molto bene le uova con lo zucchero semolato fino a farle diventare chiare e spumose.
A questo punto si aggiunge la farina, il lievito e la cannella setacciati e si mescola il tutto con una spatola a mano in modo da non smontare il composto.
Infine si unisce il burro fuso ormai freddo e si amalgama bene all'impasto.

La ricetta del Maestro Santin a questo punto vorrebbe che le mele una volta sbucciate venissero tagliate a cubetti e inglobate delicatamente all'impasto.
Io questa volta le ho invece affettate. Ho poi rovesciato metà composto nella teglia coperta con carta forno, disposto un primo strato di fettine di mela. Versato la parte rimanente di impasto e infine posato le mele rimanenti a formare la tipica decorazione a raggiera. Ho poi spolverato con  due cucchiai di zucchero di canna e un pizzico di cannella in polvere.
Infornato quindi in forno caldo a 170 gradi per 30-35 minuti.
Voi verificate con la prova stuzzicadenti perché, come ben sapete, ogni forno è diverso.


La torta avvolta nella pellicola o chiusa sotto una campana di vetro (o nel porta-torte ben chiuso) si conserva tranquillamente 2-3 giorni. Anzi a noi sembra migliorare sempre più!
Ehmm... diciamo che comunque di più non è mai sopravvissuta!!  😊





1 novembre 2015

Frollini speziati al formaggio

Tutti i Santi. Si sente aria di festa, in lontananza ma in rapido avvicinamento. 

Che dite, iniziamo a prepararci?

Ottimi come aperitivo, nei buffet o nelle feste in famiglia ma anche un'idea carina da regalare, questi piccoli biscotti salati sono entrati da tempo a far parte delle mie "ricette delle feste".



La ricetta la scovai qui, per poi scoprire che è molto diffusa nel web, sia pur con qualche variante.

Se per caso non li avete ancora scoperti anche voi, ve li consiglio. Sono molto semplici da preparare, non richiedono riposo in frigo, sono buonissimi e fanno sempre la loro figura! ;)

Ingredienti:
Burro salato 80 g
Farina 00 125 g
Parmigiano Reggiano, Grana Padano o altro formaggio stagionato grattugiato 100 g
Pepe 1 pizzico
Sale 1 pizzico
Zafferano in polvere 1 pizzico

Per decorare:
Uova 1 intero
Semi di sesamo, semi di papavero, cumino, pinoli o quello che la vostra fantasia suggerisce.

Preparazione:
Mescolare insieme la farina, lo zafferano, il burro a temperatura ambiente, sale e pepe.
Impastare con le dita a lungo. L'impasto sembrera' non voler stare insieme all'inizio ma insistendo con un poco di pazienza si riuscira' ad ottenere un impasto liscio e omogeneo.

Solo a questo punto aggiungere il formaggio grattugiato e impastare nuovamente con le mani fino ad ottenere un panetto compatto.

Stendere l’impasto su un piano leggermente infarinato a circa 0,5 cm di spessore (se sono "ciccioni" sono più carini!) e ritagliare i frollini delle forme desiderate.



Disporre i frollini su una teglia foderata con della carta da forno a mano a mano che si formano. Spennellarli con l'uovo sbattuto e spolverarli con le spezie preferite. Infornare in forno caldo a 180º per 10-15 minuti (dipende dal forno, dallo spessore e dalla dimensione che avete dato ai frollini). La prima volta controllate a vista la cottura: saranno pronti quando saranno leggermente dorati. Non stracuoceteli, perdono parecchio secondo me.
Estrarli dal forno e non toccarli fino a quando raffreddano perché fino a quel momento sono piuttosto fragili. Dopodiché potete tranquillamente maneggiarli per conservarli.



NOTE
- durano diversi giorni ben chiusi in un contenitore ermetico e questo li rende adatti anche a piccoli regali golosi.
- il formaggio utilizzato è molto importante per la buona riuscita dei frollini in quanto si sentira' molto. Sceglietelo di qualità.
- il burro salato si trova facilmente nei grandi supermercati.
- Ho provato ad impastare con la planetaria seguendo l'ordine di inserimento degli ingredienti indicato. Stesso risultato! ;)