ga('create','UA-81679614-1','auto');ga('send','pageview');

30 ottobre 2015

Torta di Nonna Papera alias Apple pie


Esistono le affinità elettive. Nascono apparentemente per caso. A volte a km di distanza. Si presentano sul tuo cammino quando più ne hai bisogno, angeli in terra mandati da lassu' da chi ti vuole bene. Esseri speciali che ti fanno sentire speciale se non altro perché ti donano la loro amicizia e che apprezzano di te il tuo presente, quello che sei diventata, anche se non conoscono il tuo passato.

Ci sono poi le persone che ti hanno vista crescere. Hanno asciugato le tue lacrime e condiviso le risate. Conoscono tutto di te e ti vogliono bene comunque, con tutti i tuoi difetti, per quello che sei.

Alle amiche che ho trovato ancor giovane sulla mia strada e che mi sono state sempre accanto, alle belle persone che ho ritrovato dopo anni e ai cuori grandi che ho incontrato da poco.
A voi, con cui oggi condivido gioie, dolori, e anche successi e insuccessi quotidiani (comprese le avventure tra i fornelli!!) dedico questa torta speciale.


Un involucro buonissimo che sembra una sfoglia, un cuore di mela goloso. 
La torta che Nonna Papera offre ai suoi nipotini.
Un dolce che sa di famiglia,  affetti, calore, domeniche d'inverno intorno al focolare, di serate tra amici.
Questa è per voi amiche mie.

La ricetta arriva da Sigrid del Cavoletto di Bruxelles, uno dei blog più seguiti e affidabili del web.
La ringrazio perché veramente questa è una ricetta che non abbandonero' più e la "pasta frolla tutto burro" (una brisèe in pratica) è qualcosa di indescrivibilmente buono!!
La utilizzerò sicuramente per altre ricette e vi consiglio di appuntarvela...

Ma ecco come ho fatto.


PER LA PASTA BRISÈE 

farina 00 240g
burro freddo 150g
sale mezzo cucchiaino
acqua freddissima 5-6 cucchiai

In una ciotola ho mescolato farina e sale e inserito il burro tagliato a cubetti di circa un centimetro di lato. Poi aiutandomi con due coltelli ho tagliuzzato il burro intriso di farina fino a ridurlo in piccole palline di circa mezzo centimetro. Potete fare lo stesso lavoro con le dita, proprio come per la frolla, state attenti però a non scaldare troppo il burro se no si perde l'effetto "sfogliato" che è il bello di quest'impasto.
Ho quindi aggiunto un cucchiaio di acqua gelida alla volta, mescolando con un cucchiaio fino a quando il composto non si è compattato e fin quando, prendendolo tra le mani, non sono riuscita a farne una palla (a me ci sono voluti 6 cucchiai ma procedete poco alla volta perché dipende dal grado di assorbimento della farina, dall'umidità ecc).
Se vedete ancora i pezzetti di burro inglobati nell'impasto significa che avete fatto tutto per bene!

Ho diviso in due l'impasto così ottenuto, avvolto nella pellicola trasparente e messo a riposo in frigorifero per circa un'ora.


PER IL RIPIENO

mele 1,5 kg (Sigrid diceva 2 ma per me erano un pò troppe)
burro 50g
zucchero 50g + 2 cucchiai
Amido di mais 1 cucchiaio colmo (o farina 3 cucchiai)
succo di limone 1 cucchiaio
sale 1 cucchiaino
cannella macinata 1 cucchiaino
noce moscata 1/4 di cucchiaino

Ho lavato e sbucciato le mele tagliandole poi a cubetti di circa 1,5 cm (ma potete tagliarle anche a fette se preferite).
Le ho fatte saltare pochi minuti in padella dove avevo fatto sciogliere i 50 g di burro.
A fuoco spento ho aggiunto lo zucchero, la maizena, il succo di limone, la cannella, la noce moscata e il sale distribuendo il tutto in superficie senza mescolare. Lasciato intiepidire.
Ho acceso il forno a 220 gradi.
Nel frattempo ho steso i due dischi di pasta e ho foderato con uno dei due il fondo imburrato e infarinato di una teglia da 22 cm.


A questo punto ho mescolato le mele con tutti gli ingredienti che avevo aggiunto prima e ho versato il ripieno nella teglia sul guscio di pasta steso.
Ho ricoperto con l'altro disco. Ho chiuso i bordi tutto intorno prendendo tra le dita entrambi i dischi e creando una specie di cornice.
Ho fatto alcuni tagli sopra in modo da far uscire il vapore in cottura e ho realizzato una decorazione con la pasta avanzata.
Ho spennellato con poca acqua e spolverato con i due cucchiai di zucchero.
Infornato per 10 minuti.
Abbassato la temperatura a 185 gradi e cotto ancora per circa 30/35 minuti.
La torta deve presentare un aspetto dorato e dalle fessure praticate sulla superficie si devono vedere i succhi di cottura della frutta che ribollono.

Lasciar raffreddare completamente.
Si serve nella teglia di cottura in quanto il ripieno impedirebbe di sformarla senza romperla.
Tiepida con una pallina di gelato alla vaniglia o di panna è perfetta, ma è buona anche a temperatura ambiente e anche "nature"!
Volendo potete passarla velocemente in forno o in microonde per riscaldarla appena e servire sempre come appena uscita dal forno!


Sentite il profumo?

Si conserva in credenza due/tre giorni sotto una campana di vetro o comunque ben chiusa con pellicola.

NOTA: Non fatevi spaventare dalla lunghezza della ricetta. È più lunga a dirsi che a farsi! La parte più lunga è tagliare le mele a pezzetti... Fate voi!! 😉



23 ottobre 2015

Pancakes con farina d'avena e miele



Di pancakes  vi ho già raccontato.
Abbiamo parlato di come prepararli senza uova e senza grassi.
Ora proviamo a cambiare il tipo di farina e a sostituire lo zucchero raffinato con il miele.

In tempi di intolleranze alimentari sempre più diffuse è doveroso oltreché utile trovare soluzioni alternative che non tolgano gusto e attrattiva alle ricette tradizionali.

E per quanto l'avena non sia inclusa nell'elenco degli alimenti gluten-free, indubbiamente possiede qualità e proprietà che la fanno preferire, da diverse persone e per diversi utilizzi, al suo parente frumento.
Sostituire lo zucchero semolato con il miele è stata una intuizione dell'ultimo minuto. E francamente ne sono stata soddisfatta.
Ma veniamo subito alla ricetta.



Ingredienti per 2 persone:
Farina d'avena 100 g
Uova 2 intere
Miele 2 cucchiai (circa 30 g)
Vaniglia un pizzico in polvere o i semi di 1/2 bacca Latte 200 g circa
Olio e.v.o. per spennellare la padella.

Come finitura:
Miele, sciroppo d'acero, marmellata, ecc.

Essenziale per la buona riuscita di ogni pancakes è l'utilizzo di una buona padella, col fondo spesso e antiaderente.

Versare in una ciotola farina d'avena setacciata e vaniglia. Sbattere le uova con il miele a parte e versare poi sulla farina mescolando bene con una frusta a mano fino ad ottenere un composto senza grumi.
Aggiungere quindi il latte poco a poco fermandosi quando è stata raggiunta la consistenza di uno yogurt (non troppo denso).

A questo punto procedere come per ogni pancakes. Scaldare la padella unta appena con un goccio di olio.
Quando è ben calda prendere un mestolino di pastella e versare al centro del tegame.
Lasciare cuocere senza toccare qualche minuto fino a che non iniziano a formarsi i crateri tipici in superficie.
Quindi girare il pancakes e lasciare un altro paio di minuti.
Impilare a mano a mano in un piatto.
Una volta terminata la cottura di tutti i pancakes servite cosparsi di miele (o sciroppo d'acero, marmellata, crema di nocciole, quello che vi ispira di più) e la frutta che preferite!


NOTE:
- La quantità di latte può variare a seconda della dimensione delle uova utilizzate. Mi raccomando aggiungetene poco alla volta, potrebbe servirne meno o anche qualche cucchiaio in più. La consistenza finale non dev'essere né troppo liquida né troppo densa.
- L'interno come vedete dalla foto sopra non sarà molto 'aerato'. Ma è normale visto che non è prevista l'aggiunta di lievito.
- Per le foto passo passo della cottura o se preferite provare i pancakes senza uova andate a sbirciare qui.

Buoni pancakes a tutti!!
Elena.

21 ottobre 2015

Bocconcini di verdure... stregati!


Come titolo avrei potuto scrivere "bocconcini di zucchine dell'Araba".
La ricetta da cui ho tratto questa torta salata infatti e' di Stefania, alias Araba felice in cucina ed è a base di zucchine, i famosi "Zucchini bites".

Con le zucchine, sappiatelo, viene fuori una meraviglia.
Peccato però che oggi qui di zucchine nemmeno l'ombra.

Ma vi spiego prima perché "stregati".
Le innumerevoli volte che l'ho riproposta (con l'ingrediente base, le zucchine appunto) è sempre stato un successo.
E pure ho provato, ah se ho provato, a sciogliere l'incantesimo.
Ho cambiato dimensioni della teglia, ridimensionato gli ingredienti, utilizzato più carote che zucchine, tritato al mixer invece che grattuggiato, usato erba cipollina invece della cipolla.
Niente.
Non c'è stato verso: sempre buona.
Sarà magica pure questa?  E non mi stupirebbe vista la quantità di ricette prodigiose all'attivo di Stefania.

Stavolta la frego.
Non metto le zucchine.
Tie'.
L'ingrediente principale? La carota.
Poi ci vorrebbe una verdura più "amara" per compensare la dolcezza delle carote. Mezza verza mi fa l'occhiolino dal ripiano delle verdure. Aggiudicato.
Se riesce anche così allora e' stregata davvero.

Che profumino delizioso esce dal forno.
Sforno.
Taglio i bocconcini.
Assaggio.
Abracadabra.
La magia è riuscita di nuovo!


Visto che di Araba felice ce n'è una sola, io vi lascio la mia ultima versione senza zucchine.
La base è la stessa.
Cambiano le verdure e le dimensioni della teglia.
Di conseguenza le dosi - ma in proporzione.
La "formula" base: uova+olio+farina+lievito+formaggio - non si cambia! Se non appunto in relazione alla teglia che non ho trovato delle dimensioni indicate.

Versione di Stefania o mia che sia, ve la consiglio vivamente. In ogni caso otterrete una torta di verdure morbida morbida e saporita, da personalizzare col formaggio che più vi piace e da servire in simpatici bocconcini come aperitivo, antipasto, contorno,  da portare in ufficio o mettere in mostra ad un buffet.


INGREDIENTI
(dosi adattate da me per una teglia quadrata 20x20 cm)

3 uova intere grandi
90 g di farina 00
90 g di olio di semi
mezzo cucchiaino di lievito per torte salate
90 g di formaggio grattugiato (parmigiano o quello che preferite - io questa volta 60 g di Grana Padano e 30 g di pecorino)
poca cipolla (io spesso uno scalogno piccolino - qui erba cipollina q.b.)
3 carote piuttosto grosse (o due zucchine grandi)
mezza verza piccolina (o una carotina)
sale, pepe

Tritate in un mixer le verdure. Stefania dice di grattuggiare, se usate zucchine e carote in effetti è più carino il risultato finale ma anche così il gusto non ne risente. Garantito.
Se mettete la cipolla tritate finemente anch'essa.
Setacciate farina e lievito.
In una ciotola mettete le uova, l'olio, unite la farina e il lievito mescolando con una frusta a mano e amalgamando bene tutti gli ingredienti.
A questo punto aggiungete al composto le verdure tritate (eventualmente l'erba cipollina) e  il formaggio che avrete scelto. Mescolate e assaggiate. Aggiustate di sale e pepe.
Versate nella teglia coperta con carta forno e cuocete in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 40-45 minuti, finché non sarà ben colorito in superficie (vale la prova stecchino: se rimane leggermente umido, ma pulito, è il momento di spegnere il forno)
Fate raffreddare nella teglia. Quindi tagliate a bocconcini quadrati (a me ne vengono 16).


NOTE:
- la torta si conserva in frigo ben coperta da alluminio, meglio se ancora intera.
- Il giorno dopo sarà ancora più buona. Ricordatevi di tirarla fuori dal frigo quanto basta per servire i bocconcini a temperatura ambiente.

Hallowen si avvicina chi vuole provare questa magia?

A presto Elena.









18 ottobre 2015

Clafoutis pere e cioccolato



Forse stavolta ce la faccio.
E non sto parlando del fare un dolce visto che, ormai lo sapete, ne preparo pure troppi.
No, parlavo del partecipare di nuovo finalmente a Re-cake!

Le ragazze del gruppo nel frattempo, dalla mia ultima partecipazione, ne hanno preparate di ogni.
Io le ho seguite,  applaudite,  "piacciate". Ma c'era sempre qualcosa che mi bloccava nel fare.

Ora qui siamo alle prese con un dolce semplice semplice. Veloce da preparare e per di più che io conosco già. Il Clafoutis.  O Flognarde come direbbero i francesi (che ne detengono il marchio d'origine) in quanto il vero Clafoutis è quello con le ciliege.

Re-cake 2.0 #8

La mia "ciliegina sulla torta" invece è arrivata ieri, quando dopo essere andata al super con l'elenco, tra le altre cose, degli ingredienti per questa torta il mio compagno, ignaro di tutto, mi dice: perché non prepari un dolce con le pere e il cioccolato?
Amen. Così sia.
Se non partecipo questa volta non partecipo più.

E così eccomi qui alle 7 del mattino di domenica. Quando tutto in casa tace, il sonno mi ha abbandonato, fuori è ancora buio e io... accendo il forno.


Ma ecco la ricetta esattamente come riportata nel blog del gruppo. Le uniche note che mi sento di fare riguardano la dimensione della teglia. Per il resto ho seguito alla lettera le indicazioni del team Re-cake e modificato solo la decorazione inserendo due pere (una intera e una tagliata a metà) che "affondano" nel clafoutis oltre ad altre due tagliate a fettine come da ricetta.


INGREDIENTI
(per una torta diametro 20-22 cm) *vedi nota in fondo
400 g di pere (io williams rosse)
50 g di cioccolato fondente in gocce
200 ml di latte fresco
200 ml di panna fresca
2 uova
2 albumi
150 g di farina 0
125 g di zucchero semolato
1 baccello di vaniglia
burro q.b.
sale q.b.
zucchero a velo q.b.

PROCEDIMENTO
Per prima cosa tagliate le pere a fettine e mescolatele con 25 gr di zucchero. Disponetele in una tortiera precedentemente imburrata.
In una terrina setacciate la farina, unite il restante zucchero, i semi della bacca di vaniglia e il sale.
A parte, invece, sbattete le uova con gli albumi, uniteli quindi agli ingredienti secchi e mescolate con cura. Aggiungete il latte, la panna e versate il composto sulle pere.
Cospargete con le gocce di cioccolato e infornate a 180° per 35 minuti circa.
Una volta cotto il clafoutis, lasciar intiepidire e cospargere con abbondate zucchero a velo, quindi servire.


NOTE:
- Il dolce in questione non è esattamente una torta, ha la consistenza più simile a quella di un budino.
Va in tavola direttamente nella teglia di cottura proprio perché sarebbe impossibile sformarlo tutto intero. Sceglietene una carina. ;)
- In cottura gonfia parecchio ma poi nel raffreddarsi si abbassa. In ogni caso se utilizzate la teglia della dimensione indicata accertatevi che il bordo sia piuttosto alto (minimo 5 cm).
Se non ne avete una così utilizzatene una rotonda più grande (24-26 cm di diametro) o, come me, rettangolare (la mia è di circa 30 x 20 cm). In questo caso calcolerei 5 minuti circa in meno di cottura, visto che rimane più bassa.

Un grande GRAZIE alle ragazze del team Re-cake per il grande lavoro che fanno e per la scelta in particolare di questa ricetta (che per la sua semplicità mi ha dato la spinta a ri-buttarmi in gara)
di Gabila, seguitissima blogger de Panedolcealcioccolato. Un bel ringraziamento doveroso va anche a lei!

12 ottobre 2015

Brownies al cacao e nocciole


Era diverso tempo che avrei voluto provarli.
Sapevo che mi sarebbero piaciuti. 
Forse temevo troppo. 
Avevo ragione.
Conoscendo l'amore/odio del mio compagno per il cioccolato avevo il timore che avrei dovuto sacrificarmi da sola nella consumazione dell'intera teglia di golosi quadrotti.
E qui mi sbagliavo.
Sono piaciuti anche a lui. E dico tutto.

La ricetta, tanto per non sbagliare, l'ho presa qui da Laurel Evans, nel suo seguitissimo blog Un'americana in cucina.

Provateli quando avete poco tempo da dedicare al dessert, mangiateli nature come merenda con tè o caffè o serviteli a fine pasto con una pallina di gelato alla crema, alla vaniglia o di panna non zuccherata. 
Si fanno in un attimo e possono essere serviti ad un buffet, visto il formato.

Si, un quadrotto basta e avanza a saziare il più goloso dei vostri ospiti ma di sicuro vi chiederà la ricetta. Eccola.

INGREDIENTI
(Per una teglia quadrata lato 20 cm)
150 g burro
250 g zucchero semolato
75 g cacao amaro (in polvere)
1/4 cucchiaino sale
1/2 cucchiaino essenza di vaniglia (facoltativo) 
2 uova fredde
60 g farina
50 g noci tritate (io nocciole, qui solo 30 grammi ma 50 ci sarebbero state benissimo!)

Preparare tutti gli ingredienti e una ciotola abbastanza capiente per mescolare agevolmente.
Foderare di carta da forno la teglia.
Accendere il forno a 180 gradi.

Far fondere a bagno maria il burro, quando sta fondendo aggiungere lo zucchero, il cacao e il sale mescolando fino ad ottenere un composto omogeneo.
Far intiepidire (io a questo punto verso il preparato in una ciotola per favorire il raffreddamento e per essere più comoda nell'aggiungere poi gli altri ingredienti).
Se la mettete, unire la vaniglia e mescolare ancora.
Unire un uovo alla volta incorporando bene prima dell'aggiunta successiva. 
Solo ora unire la farina (io setacciata), e mescolare energicamente per un paio di minuti fino a completo assorbimento.
Aggiungere ora le nocciole (o le noci se preferite).
Versare il composto nella teglia e infornare per 20-25 minuti nel forno ormai in temperatura.


Laurel consiglia di cuocere finche’ uno stecchino infilzato nel dolce non ne esca ancora con qualche briciola attaccata.
Tagliare in quadrotti.


NOTE
- Sono davvero di una facilità e velocità estrema. L'unica accortezza sta nella cottura. Non stracuoceteli.  Il loro bello sta proprio nel fatto che sono croccantini fuori ma morbidosi e umidi all'interno. 



9 ottobre 2015

Crostata di frolla montata (Linzer alla Montersino)


Questa torta non è la classica crostata. Infatti l'impasto non dà una frolla ma una crema burrosa che in cottura si trasforma in una frolla buonissima.
Non è la Linzer originale. Anzi oserei dire che è proprio un'altra torta.
È la torta che Montersino, pasticcere piemontese di fama internazionale, definisce Linzer.
Questo per amor del vero.
E per lo stesso amore posso dirvi che è la crostata con la confettura più buona che abbia mai assaggiato.

Nonostante qualche difficoltà nel setacciare i tuorli e con la sacca da pasticcere (ma questa è una mia lacuna... dovrei fare più esercizio e soprattutto fornirmi di bocchette più professionali) il risultato mi ha ripagata di ogni fatica.

Una frolla che si scioglie in bocca.
Zuccherata appena, per accompagnare la confettura già di per sé molto dolce.
Burrosa da paura. Ma non lasciatevi spaventare dalla quantità di burro. Una volta ogni tanto uno strappo alla regola si può fare. E in questo caso ne vale davvero la pena!

Dal libro "Peccati di gola" di Luca Montersino
Crostata Linzer
(Per uno stampo da 26 cm di diametro)

5 ottobre 2015

Pizza o focaccia in teglia nel forno di casa


Scoprire di aver finito il lievito troppo tardi per correre al super. Intestardirsi e provare lo stesso. Tanto ho trovato una ricetta che funziona lo stesso anche senza lievito. Ehmm.. ma anche no.
Almeno non a me.
E poi ancora. Troppo cruda. Troppo cotta. Troppo alta. Troppo sottile. Non ci siamo fatti mancare nulla. A rotazione ho accontentato (o scontentato) ogni commensale.

A furia di tentativi però una ricetta buona,  che ha messo d'accordo tutti e che è passata anche all'esame più duro (quello del mio compagno che notoriamente non ama alla follia la pizza e di conseguenza è ipercritico)... l'ho trovata.

Dosi prese nell'etere molto tempo fa (e per questo chiedo perdono ma non ricordo più la fonte) e procedimento frutto di aggiustamenti successivi.

Con queste dosi in genere preparo due teglie grandi da forno (32×35-37) di pizza e una teglia rotonda diametro 24 cm di focaccia. La differenza sta nello spessore con cui la stendo. La focaccia la lascio più alta, circa un dito e seguo i pochi passaggi che vi indico sotto.

IMPASTO PER PIZZA E FOCACCIA

INGREDIENTI (per 6 persone)

1 kg farina 0 per pizza
540 g acqua a temperatura ambiente (potrebbe servirne un pò di più o di meno a seconda della farina utilizzata)
20 g sale
20 g olio e.v.o.
7-8 g lievito di birra fresco (o 2 g di lievito di birra disidratato)
10 g zucchero
Poca farina di semola rimacinata per lavorare l'impasto.

PROCEDIMENTO 

L'impasto.
Verso la farina 0 in una capiente ciotola.
Sciolgo il lievito con poca acqua prelevata dal totale insieme allo zucchero.
Sciolgo il sale con un altro poco d'acqua e metto da parte per ora.
Faccio la classica fontana con la farina e verso al centro il lievito disciolto.
Inizio ad impastare partendo dal centro e agglomerando poca farina per volta. Aggiungo poca acqua man mano.
Quando il lievito è ben amalgamato alla farina unisco il sale sciolto precedentemente e aggiungo la rimanente acqua. 
L'acqua: come ho già indicato sopra potrebbe servirne un pò di più o di meno, tenetela accanto e fermatevi quando vedete che la farina è ben assorbita ma l'impasto non troppo appiccicoso.
Infine unisco l'olio e impasto fino ad assorbimento.
A questo punto spolvero il tavolo da lavoro con poca semola rimacinata e impasto ancora fino a quando non ottengo una palla liscia.

Prima lievitazione.
Faccio lievitare in una grande ciotola poco unta (spennello appena) l'impasto così ottenuto, inciso con la classica croce e spennellato di poco olio in superficie. Ripongo a lievitare in luogo riparato da spifferi (o in credenza o nel forno spento con la sola lucina accesa) e coperto con un panno umido (o pellicola trasparente a contatto e un panno a coprire) per un tempo di 6-7 ore (preparo l'impasto in mattinata per avere la pizza pronta a cena).

Seconda lievitazione.
Una volta trascorso il tempo della prima lievitazione prendo l'impasto facendolo scivolare sul piano di lavoro con un leccapentola.  Rilavoro appena per formare un cilindro che dividero' nelle porzioni (nel mio caso due più grandi e una più piccola per la focaccia)
Lavoro velocemente ogni panetto impastandolo ancora un pochino. Faccio delle palle con le porzioni e sistemo direttamente al centro delle teglie scelte, già spennellate d'olio evo, senza stendere ancora l'impasto.
Copro e ripongo a lievitare ancora un'ora abbondante.

Nel frattempo preparo i condimenti.
Se utilizzo mozzarella la taglio a fettine e la metto a scolare dopo averla strizzata con le mani (se no in cottura rilascerà troppi liquidi e "annacquera'" l'impasto).
Preparo la salsa con pomodoro passato o pelati schiacciati con una forchetta, poco sale, olio evo e origano. Mescolo e tengo da parte.
Preparo l'emulsione per la focaccia con 2-3 cucchiai d'olio, 2-3 cucchiai d'acqua (quantità olio=quantità acqua) un pizzico di sale e aghi di rosmarino. Giro bene e lascio da parte.

Trascorso il tempo riprendo le teglie e stendo finalmente il mio impasto solo con le mani, partendo dal centro e tirando delicatamente con le dita fino a riempire la teglia in uno strato il più possibile uniforme lasciando il bordo tutto intorno più alto.
Condisco col pomodoro le pizze e sulla focaccia faccio i classici buchini con le punte della dita. Cospargo la focaccia con l'emulsione preparata e qualche granello di sale grosso.



COTTURA FOCACCIA:
Inforno a 200-250 gradi nel secondo ripiano dal basso del forno statico per un tempo variabile tra i 15 e i 25 minuti a seconda dello spessore ottenuto. 
Tenete conto che con una teglia come la mia, di diametro 24 cm,  vengono giusto 6 fettine (per uno stuzzichino aspettando la pizza!)

COTTURA PIZZA:
Inforno nel secondo ripiano dal basso del forno che avro' preriscaldato a 250 gradi (o alla massima temperatura che il vostro forno permette) per 12-17 minuti, fino a quando il bordo inizia a prendere un pò di colore (appena appena).
Quindi tolgo la teglia e inserisco la mozzarella o altri condimenti a piacere.
Inforno nuovamente fino a cottura nel ripiano intermedio facendo attenzione a che la mozzarella si sciolga ma non bruci. A me servono altri 7-10 minuti.

NOTE:
- Sì può utilizzare anche una farina 00 o meglio una miscela di farina 00 e Manitoba al 50%.
- La mia seppur breve esperienza mi ha insegnato che meno lievito si mette, più a lungo si fa lievitare e meglio è (con i tempi indicati si potrebbe azzardare anche una quantità di lievito minore a mio avviso ma già così vi assicuro che non si sente gusto di lievito ed è molto digeribile)
- con i condimenti potete sbizzarrirvi. Ad esempio potete grigliare delle verdure in anticipo e tenerle in frigo pronte per farcire le vostre pizze!
Io aggiungo sempre, in una parte, qualche pezzetto d'acciuga sott'olio.
- ho sperimentato, in un secondo tempo, l'impasto nella macchina del pane con le stesse dosi e ingredienti (inserendo prima l'acqua e l'olio, il sale, lo zucchero, le farine  ed infine il lievito in una fossetta ricavata nella farina).
Al termine del programma di un'ora e mezza per solo impasto e prima lievitazione, proseguo con la seconda lievitazione come spiegato sopra facendo però lievitare i panetti già suddivisi più a lungo: 2-3 ore circa.  Dopodiché seguo lo stesso procedimento indicato sopra per la stesura e la cottura. 
Con l'utilizzo della macchina del pane quindi riduco di molto i tempi di realizzazione in quanto la lievitazione nella cella della macchina a mio avviso accelera la crescita dell'impasto.

I pizzaioli provetti non me ne vogliano... questa è la mia umile versione che volevo condividere e appuntarmi perché finora la meglio riuscita a casa mia.

Buona pizzata!!
Elena.